Elisabetta Corasaniti dice di noi

La scuola di mia figlia festeggia il suo decimo compleanno. Laura frequenta la prima elementare (grade 1 nella sua scuola bilingue) ma aveva poco più di 13 mesi quando ha iniziato a camminare (o meglio a gattonare) tra le mura premurose e attente costruite da anime generose e speciali. Io non posso che ringraziare Francesca , Arianna e tutti gli insegnanti (da Daniela, Francy e Lucia) che le hanno tenuto la mano per tutti questi anni e che, con differenti ruoli, si sono messe in gioco per offrirle questa grande opportunità di crescita.

Grazie per aver creato una scuola a misura di futuro: una comunità educante, accogliente, improntata sulla dialettica e il confronto e con grandi ambizioni. Senza smettere di divertirsi, ma proprio attraverso il gioco, i bambini vivono un’offerta formativa che va dall’inglese, allo spagnolo passando per Leonardo Da Vinci e la musica jazz. La scuola è resa viva quando chi la vive, entra nelle classi e si presenta ai bambini dichiarando cosa è per lei quella scuola e dando la propria disponibilità ad ascoltare problemi e loro proposte. Così la partecipazione non è solo presenza, ma occasione di alleanze e di azioni, progettate ‘’CON’’: a favore dei bambini. Così l’accoglienza non è solo un progetto, ma è il modo di essere insieme nella scuola.

Anche noi genitori impariamo ad essere genitori nella scuola, attraverso lo scambio. Vivere la scuola e valorizzarla, non è fermarsi al piagnisteo di ciò che non funziona, ma portare proposte e azioni per contribuire al quel ‘’NOI’’ costruttivo.

Grazie per aver costituito una comunità che, nel rispetto dei ruoli, sa sperimentare che è possibile creare percorsi sinergici e avviare un dialogo non rituale, in cui ogni componente conquisti lentamente fiducia e autorevolezza, competenza e ruolo.

Auguri, ad maiora.

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